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PARTE QUARTA
o li menori o li domenichini. — Venuto il sacrato giorno del
Corpus Domini, il Gonnella, avendo preparata una ampolla di
succhio di cipolle da Forli con certa mistura di polvere corrosiva,
se ne andò a la prima messa a San Francesco; e fingendo che
se li fosse mosso il corpo, si fece condurre al luoco de la con¬
tessa di Civillari, ove i frati a suono di nacchere rendeno ogni
ora il loro tributo. Aveva seco il Gonnella tre servitori ; il quale,
come fu dentro il luoco, commandò a’ servitori che non lascias¬
sero intrare frate nessuno, con dire che colà entro uno gentil¬
uomo purgava il corpo. E cosi egli bagnò con la sua acqua
tutti li sedili e incorporò nel legno, ma non tanto forte che
il sedile non restasse molto umido. Partito che egli fu, li frati,
secondo che si levavano, come è il solito, andavano a scaricare
il corpo; di modo che l'umore del succhio in parte penetrare co¬
minciò le carni di chi sedeva. Venuta poi l’ora de la processione,
li frati con sacri paramenti, con reliquie, tabernacoli e calici in
mano apparati, andarono a la chiesa catedrale per accompagnare
il Corpus Domini. Io porto ferma openione che siano poche
città in Italia ove si faccia più bella processione che a Ferrara.
Si apparecchiano vari e ricchi altari e si rappresentano istorie
del Testamento vecchio e novo e vite di santi. Era cerca la fine
del maggio e il caldo era assai grande. Ora li frati menori
sentivano gran caldo e uno prurito forte, mordente per le carni,
e sudavano assai, e per lo sudore aprendosi i pori de la carne,
il succhio cipollino penetrò si a dentro, che i poveri frati sen¬
tivano uno mordacissimo prurito, massimamente su le natiche;
di modo che, essendo arrivati in quella banda ove per ¡scontro
erano ¡1 signore marchese e la signora marchesana, quasi arrab¬
biavano. Onde, astretti da l’estremo prurito, tutti che appa¬
rati erano, deponendo in terra tabernacoli, calici e altre cose
sacre, senza riverenza o rispetto di persona, cominciarono ad
ambe mani a grattarsi le parti deretane, facendo li più strani
e contrafatti visi che vedere si potessero. Altri, fregandole al
muro, faceano uno fora di modo ridicolo e poco onesto spetta¬
colo, dando infinita di sé meraviglia a chi li vedeva. Il volgo colà
concorso crepava de le risa. E certamente averebbero provocato