Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/288

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NOVEI.I.A XXVI (XXVII) 2S5 [1 Gonnella, veggendosi còlto a l’improviso da quella turba di feniine, armate tutte di bastoni e dispostissime di fargli uno strano scherzo, aiutato da subito consiglio, rivoltato a la marchesana, disse: — Madama, io vi supplico che per amore del signore marchese, voi degniate farmi grazia di ascoltarmi solamente diece parole; e poi pigliate, voi e le damiselle vostre, tutto quello strazio di me che più vi aggrada. — Che vuoi tu? — rispose ella. — Di’ pure ciò che tu vuoi, perché tu non saprai tanto dire che tu possa fuggire questo acerbo gastigo che ti voglio far dare, ladro e ribaldone truffatore che tu sei. Su, di’ di' ! Non tardare più. — Allora il Gonnella: — Madama — disse, — io supplico voi e tutte queste vostre damiselle e donne, che quella di voi, che ha posto il cimiero de le corna in capo al suo consorte, compiacendo del corpo suo a chi si voglia, e prego ancora quelle che non sono maritate e che si sono sottoposte agli amanti loro, che siano le prime a battermi, e non mi abbiano in conto alcuno una minima compassione. — Udendo questa cosa, le donne restarono tutte confuse, non sapendo che farsi. Nessuna voleva essere la prima a percuoterlo, per non parere femina disonesta. E dicendo tra loro che non erano mica donne di mala vita, e contendendo con dire l'una a l’altra: — Va’ tu, va’ tu! —il buon Gonnella con il timore de le future battiture, che credea avere, aggiungendo ale a li piedi, in dui passi saltò a l’uscio, e aprendolo se ne corse ove il marchese disinava. Esso marchese, come il vide, li dimandò che risposta la marchesa gli avea fatta. — Risposta! disse il Gonnella. — Il cancaro che vi venga, messer lo compare di Puglia! Voi séte uno galante uomo a mandare il vostro povero Gonnella al macello in mano di quelle arpie. Ma mercé di Dio io sono fuggito. — Indi narrò come fatto avea, e da tutti fu lodato il suo avedimento. La marchesa non si voleva dare pace che l’amico se ne fosse ito senza acqua calda. Tuttavia poi si pacificò, conoscendo che per una beffa, che da lei al Gonnella si facesse, egli era uomo per vendicarsene a doppio, non si potendo con lui guadagnare veruna cosa, tanto era scal¬