Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/71

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68 PARTE TERZA mio fratello, gli ordinò che si mettesse in ordine per passare per mare a Roma, a ciò che conducesse un palagio convenevole e 10 fornisse di tutto quello che era bisogno a fine che egli, che intendeva far il viaggio per terra, al giungere suo trovasse 11 tutto in punto. E cosi esso monsignore gli diede lettere di cambio in Roma per tremila scudi ed a la mano gli fece consignare settecento cinquanta scudi. Mio fratello, per non portar quel peso di tanti danari a dosso, commise a Beltramo di Bierra, che il cardinale dato gli aveva in compagnia, che se ne cucisse settecento dentro il giubbone, ed egli ritenne i cinquanta in mano per ¡spendergli a la giornata. Indi, circa il principio del settembre, parti esso mio fratello da Rodez e andò con Beltramo di lungo a Marsiglia e, presa una fregata, navigò a Genova, ove trovò una barca da Lerice, che voleva partire per andar a Porto Venere e indi a Roma. Fece egli porre la sua valigia su la barca per navigar con quella; ma in quel punto che volevano uscire del porto, medesimamente si metteva ad ordine uno bregantino barcellonese per far vela. Il padrone di quello, veg- gendo il buon viso del mio fratello, gli disse: — Signore, io in questa medesima ora m’appresto per andar a Roma, ed ho qui meco circa quaranta passaggieri ed alcune gentildonne di questa città, che vogliono venir a ritrovar i lor mariti, che sono banchieri e trafficano a Roma. Voi sarete per ogni rispetto molto più sicuro sovra il bregantino che in una barca. — Il che credendosi Marco Antonio, fattasi dar la valigia, montò col compagno suo sovra il bregantino. Ma egli non la indovinò, e non aveva detto il matino il paternostro di san Giuliano; perché la barca di Lerice navigò senza impedimento alcuno a salvamento a Roma, ed egli sovra il bregantino s'incontrò nei maligni spiriti ed ebbe assai che fare, come nel processo del mio parlare intenderete, perciò che assai sovente l'uomo pensa farsi il segno de la santa croce e si dà de le dita ne gli occhi. Spiegata adunque la vela con prospero vento, non dopo molto entrarono nel canal di Piombino, e secondo la costuma dei naviganti, quando furono dinanzi al porto, quello con dui tiri di artiglieria salutarono, e lietamente navigando andavano al lor viaggio,