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PARTE TERZA
alquanti mori e tagliando a pezzi e svenando i poveri cristiani,
il bregantino si riversò con la carena al cielo, di modo che gli
uomini nostri e le sciagurate donne e quei crudelissimi mori col
bregantino in capo vi si annegarono. Fu poi condotto Marco
Antonio con gli altri prigioni sopra le galeotte, dove tutti, spo¬
gliati ignudi come il giorno che nacquero, ebbero per antipasto
di molte battiture con alcune verghe sottili di palma, essendo la
costuma di quegli scelerati barbari di tal maniera flagellare ed
acconciar i presi cristiani per far loro conoscere che sono diven¬
tati schiavi. Onde, avendoli di modo percossi che le carni loro
piovevano da capo a piedi vivo sangue, cosi ignudi come erano,
gli cacciarono sotto coperta. Poi, come furono arrivati a Monte
Cristo, misero tutti i cristiani al publico incanto e gli vendettero
per ¡schiavi ai medesimi mori de le galeotte, e tra loro divisero quei
danari che se ne cavarono. Indi voltarono i remi a la volta de l’Af¬
frica. Quivi si può considerare che core e che animo fosse quello
degli sfortunati prigioneri, che si vedevano menare schiavi in
Barbaria con nulla o bene pochissima speranza di ricuperare già
mai la perduta libertà né di mai più tornar a le lor patrie. A mio
fratello doleva senza fine d'aver perduto padre, madre e noi
altri fratelli, e, oltra questa miseria sciagurata, vedersi schiavo in
mano di gente barbara nel principio de la sua fiorita giovanezza,
senza speme d’uscire di tanta e si misera servitù già mai. Ma molto
più l’affliggeva e noiosamente gli rodeva la radice del core, di
continovo tormentandolo, il non aver potuto sodisfare al desiderio
e comandamento del suo signore, non sapendo ciò che quello di
lui devesse imaginarsi, non avendo mai avuto nuova alcuna di
ciò che egli fatto s’avesse. Con questi ed altri pensieri misera¬
mente mio fratello, in tanta sua calamità pascendosi d’amarissime
lagrime, menava una dolente vita. Ma vedete qualmente Fortuna,
quando buona pezza s’è di noi preso trastullo, come sa voltarla
vela e cangiar stile. Erano i corsali con prospero vento arrivati
vicini a le secche de la Barbaria, e sperando in poco d’ora di¬
scender in terra e toccar la desiata patria arena, ecco in un
volger d'occhi levarsi un impetuosissimo soffiamento di contrario
vento, che mal grado loro gli sforzò a voltar le vele e darsi in