Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/263

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ch’una fanciulla fosse sì sicura e tanto audace che in un avello tra’ morti si lasciasse chiudere, le disse: – Dimmi, figliuola, non averai tu paura di tuo cugino Tebaldo, che è così poco tempo che fu ucciso, e ne l’arca ove posta sarai giace e deve fieramente putire? – Padre mio, – rispose l’animosa giovane, – di questo non vi caglia, chè se per passar per mezzo le penaci pene de l’inferno io credessi trovar Romeo, io nulla temerei quel fuoco eternale. – Or sia col nome del nostro signor Iddio, – disse il frate. Tornò Giulietta a la madre tutta lieta e ne l’andar verso la casa le disse: – Madre mia, io vi dico per certo che fra Lorenzo è un santissimo uomo. Egli m’ha di modo con le sue dolci e sante parole consolata che quasi m’ha tratto fuora de la sì fiera malinconia che io pativa. Egli m’ha fatto una predichetta tanto divota ed a proposito del mio male, quanto si potesse imaginare. – Madonna Giovanna che vedeva la figliuola assai più del solito allegra e udiva quanto diceva, non capiva in sè per l’allegrezza che sentiva del piacer e conforto de la figliuola, e le rispose: – Cara figliuola mia, che Dio ti benedica! Io mi trovo molto di buona voglia, poi che tu cominci a rallegrarti, e restiamo pur assai ubligate a questo nostro padre spirituale. Egli si vuol aver caro e soccorrerlo con le nostre elemosine, perciò che il monastero è povero ed ogni dì prega Dio per noi. Ricordati spesso di lui e mandagli alcuna buona pietanza. – Credette madonna Giovanna che invero Giulietta per il' 'sembiante de l’allegria che mostrava fosse fuor de la malinconia che prima aveva, e lo disse al marito, e tutti dui se ne tenevano ben contenti e pagati, e si levarono via il sospetto che avevano, che quella fosse in alcuna persona innamorata. Ed ancor che imaginar non si potessero la cagione de la mala contentezza de la figliuola, pensavano che la morte del cugino o altro strano accidente l’avesse contristata. Onde perchè pareva loro ancor troppo giovanetta, volentieri, se con onore si fosse potuto fare, l’averebbero tenuta dui o tre anni senza darle marito; ma la cosa col conte era già tanto innanzi che senza scandalo non si poteva disfare ciò che fatto era e conchiuso. Si prefisse il determinato giorno a le nozze, e Giulietta fu pomposamente di ricche vestimenta e di gioie messa in ordine. Ella stava di buona voglia, rideva e scherzava, ed un’ora mill’anni le pareva che venisse l’ora del ber l’acqua con la polvere. Venuta la notte che il dì seguente, che era domenica, deveva publicamente esser sposata, essa giovane senza far motto a persona apprestò un bicchiero con acqua dentro, e senza che la vecchia se n’avedesse, al capo del letto se lo mise.