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sempre vi resterà servidore: perchè dunque non devete compiacergli? Sète voi sì melensa e sciocca che pensate che Camillo resti contento di voi sola e dei vostri baci ed abbracciamenti amorosi? A la fè di Dio che voi sète errata se questa cosa credete. Io so ben io la vita che tiene e ciò che si fa. Egli ogni dì va procacciando nuove pratiche e non è mai contento d’una o due. E quando non ha dove a suo modo andare e che le date poste gli mancano, se ne viene qui ad asso fermo. Ma sète voi sì ceca che non ve ne avveggiate? In fè di Dio che gli orbi se n’avvederebbero! Se egli adunque la fede non vi serba, perchè volete voi serbarla a lui? Sovvengavi che ai dì passati egli non vi seppe negare che con una certa donna la notte non fusse giaciuto. A chi me la fa una volta, se posso, gliela rifaccio a doppio, e se non posso, me la tengo a mente, e venuta l’oportunità mi vendico. Io vi ricordo che tutte le lasciate son perdute. Datevi buon tempo fin che sète giovine e non aspettate la vecchiezza, che sapete bene ciò che si costuma dire proverbialmente, che è tale: «A le donne giovani i buoni bocconi, e a le vecchie gli strangoglioni». Voi avete altre volte a molti de la persona vostra compiaciuto che non sono da esser a Giulio agguagliati, ed ora volete far santa Cita e mostrarvi schifevole dei piaceri che devereste con ogni diligenza cercare? A me pare aver detto a bastanza ed avervi ricordato il vostro profitto: fate mò voi quello che vi pare. Se voi de l’opera mia averete bisogno, e in questo e in altro sempre mi trovarete prontissima ai vostri servigi. – Udendo Cinzia la balia di questa maniera ragionare, la giudicò che devesse esser una sofficiente ruffiana sua pari e che più d’un paio di donne avesse contaminato. E stando fra due, se deveva credere ciò che detto le era per parte di Giulio o non, in questa guisa a la balia disse: – Sia qui fine ai tuoi parlari, e di coteste favole non me ne far più motto. Se Giulio è tale qual detto m’hai e che io non credo, egli, ragionando meco tutte l’ore, mi saperà ben dir il caso suo. – E volendo la balia dir non so che, Cinzia: – Or via, – disse, – taci e fa che più non ti senta. – Parve a la balia che Cinzia fosse più ritrosetta di quello che ella pensava; nondimeno per questo non stette che a Giulio e a Cinzia non desse dui o tre assalti, ma sempre con agre rampogne fu ributtata. Aveva deliberato Giulio del tutto avvertir Camillo, e quasi fu vicino a dirgli il fatto come stava. Ma si rimase, non essendo ben chiaro che quanto la balia detto aveva fosse di mente di Cinzia, ed a Cinzia non ardiva farlene motto per non farle pensar quello che non era e metterle un grillo in testa. Da l’altro canto