Pagina:Bandello - Novelle. 3, 1853.djvu/37

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lei avere, che non sperasse già mai, perciò che cotali audienze da lei si serbavano a colui che il padre le daria per marito. Avuta questa savia risposta, Gian Battista, essendo da l’amorosa tarantola morso ed il veleno troppo a dentro penetrato, tuttavia più si sentiva accendere, e tanto più andava di mal in peggio quando che la fanciulla ogni volta che lo vedeva tutta allegra gli faceva buonissimo viso e pareva che volentieri si lasciasse vedere. Essendo adunque egli in questi termini e rimedio al suo amore non ritrovando, conchiuse tra sè di parlar al padre di lei e chiederla per moglie. Fatta questa deliberazione e presa l’oportunità, ritrovò il padre de la sua innamorata e gli disse, dopo che salutato l’ebbe: – Messer Ambrogio, per non entrar ne l’orto de le belle parole e de le cerimonie, io con voi parlerò a la libera. So che voi sapete ciò che io mi sono e che non vi accaderà andar cercando informazione de’ casi miei. Quando a voi piaccia di darmi vostra figliuola Laura per moglie, io volentieri la sposerò, perchè sono già molti dì che ella meravigliosamente mi piace e tra me ho fatta ferma deliberazione di seco maritarmi. – Messer Ambrogio si meravigliò molto di questa domanda, e conoscendo la nobiltà e le gran ricchezze del giovine, che sapeva che in Milano averebbe molto meglior partito e più nobiltà e roba ritrovato, restò un poco sospeso, e poi così gli rispose: – Signor Gian Battista, a me non accade pigliar informazione de’ casi vostri, sapendo molto bene quello che voi sète. E per questo non posso se non grandemente meravigliarmi de la domanda vostra, che vogliate abbassarvi a prender mia figliuola, che se bene è nata nobile pur è figliuola di povero padre, chè le mie facoltà non son tali ch’io possa darle a gran pezza la dote che a voi si conviene. – Non mi parlate di dote, – disse l’amante, – perciò che, la Dio mercè, io ho roba assai per lei e per me, a non vi chieggio nè dote nè altro se non Laura sola, a la quale io farò conveniente dote e tale, quale ad un par mio appartiene. Risolvetevi pure a darmi vostra figliuola, e del resto non vi prendete nè cura nè fastidio. Averò ben caro che mia madre per ora' 'nulla ne sappia. Ma per sicurezza vostra io sposerò Laura in presenza di quattro a cinque dei vostri più prossimi parenti. – Messer Ambrogio alora gli rispose: – Signor mio, egli è ben fatto che in un caso di tanta importanza voi ci pensate suso meglio cinque o sei dì ancora, ed io altresì penserò ai casi miei. – Pensate pure,– disse il giovine, – esser i sei giorni passati, chè io lungamente tra me ho pensato sovra questo e sono determinato di quanto mi piace di fare. – Or via, – soggiunse messer Ambrogio, –