Pagina:Bandello - Novelle. 4, 1853.djvu/287

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nel discorso de la quale si può conoscere che uno errore che si faccia ne fa, doppo, molti nascere.


Il Bandello al magnifico messer


Gian Domenico Aieroldo salute


Si trovarono qui a Bassens di compagnia alcuni gentiluomini a disinare con madama nostra Fregosa, li quali avendo di varie cose ragionato, ci fu uno buono compagno, nemico mortale de la malinconia, che disse: – Signori miei, voi sète intrati nel pecoreccio de le fole, a beccarvi il cervello a voler indivinare ciò che faranno questo anno il turco e il soffì; e nessuno di voi sa li consigli loro. Lasciateli fare ciò che più loro aggrada, chè se bene si roinassero tutti dui, a noi che importa? Ci potria forse essere questo bene, che si accorderiano li nostri signori cristiani a ricuperare Terra santa. Parliamo di cose allegre, e se soggetto altro non ci è, intriamo a ragionare di questi generosi vini e bianchi e vermigli, che madama Fregosa ci ha dati, che in vero sono eccellenti e preziosi. – E così si inizió a ragionare del soavissimo liquore di Bacco, e quasi da tutti si conchiuse che queste contrade qui d’intorno producono ottimi vini di gusto saporoso e sano e, per bere ordinariamente a pasto, perfetti. Mi rincrebbe che il signor Geronimo vostro fratello, mastro di stalla del re di Navarra, non ci fosse, perchè subito averebbe messo in campo quei potenti e fumosi vini navarresi, vini in effetto per berne il verno nel principio del desinare due dita; chè, per mio giudicio, chi li continovasse bere a tutto pasto, cocerebbero in poco tempo il fegato e coratella a chi troppo li continovasse. Sarebbe poi saltato a dire de li vini del suo castello de la Balla, li quali egli tiene non pure buoni ma eccellenti, e non vuole che in conto veruno cotesti nostri agguaglino. Se io gli avesse gustati come ho fatto li navarresi, saprei in qualche parte che dirne. Ma, per quello che io intendo del sito di quello luogo, credo che sia generoso e molto buono. Si disse poi la vite essere arbuscello di molta stima, e che il nostro padre Noè ottimamente conobbe il suo valore quando piantò la vigna. Ma il povero vecchio, che era da fanciullo sempre stato avvezzo a bere acqua, sentendo la dolcezza de lo spremuto liquore de l’uva, bevendone alquanto intemperatamente, come da insolita dolcitudine