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con l’aiuto del suocero re de l’Armenia e del re di Georgia, venne con grossissima gente contra Melesain soldano di Egitto, e con mortalità grande di sarraceni lo cacciò de l’Egitto, liberò Gierusalem dagl’infedeli e devotissimamente visitò il santo sepolcro; e mandò una onorevole ambasciaria al papa e al re di Francia, chè mandassero gente in Soria a guardare quelli paesi, perchè egli non poteva lungamente colà dimorare, essendoli mossa guerra in Tartaria. Ma papa Bonifacio attendeva con ogni sforzo cacciare Colonnesi e tutti li gibellini fora del mondo, e Filippo Bello re di Francia, iscommunicato da esso Bonifacio, facea ogni cosa per levarlo dal papato. Morì Bonifacio e li successe Benedetto undecimo, ma campò sì pochi mesi, che non puotè, come avea deliberato, fare l’impresa de la Terra Santa; di modo che poi, tornato Cassano in Tartaria, li saraceni ricuperarono tutti li luoghi perduti con vituperio eterno del nome cristiano.


Il Bandello al molto magnifico e dotto messer


Francesco Peto Fondano salute


Quello giorno che voi a la presenza de la nuova Saffo, la signora Camilla Scalampa e Guidobuona, in casa sua recitaste l’arguto vostro epigramma fatto in lode de le maniglie de la incomparabile eroina la signora Ippolita Sforza e Bentivoglia, il nostro messer Antonio Tilesio molto quello commendò. Onde io, per l’amicizia che seco ho, lo pregai che anco egli volesse alcuno de li suoi poemi recitare. Egli, che è gentilissimo, non sostenne essere troppo pregato, ma con quella soavissima sua prononzia recitò il suo Pomo punico, o vero, come volgarmente si dice, granato, di modo che il vostro e suo poema mirabilmente a tutti piacque. Tutti dui poi, non contenti di averli recitati, di vostra mano scritti me li deste. Indi ragionandosi di varie cose, la signora Camilla pregò il Tilesio che con alcuna novella ci volesse alquanto intertenere. Il che egli graziosamente fece, narrandoci una non molto lunga novelletta, che a tutti fu grata. Quella, avendola io descritta, ho voluto che al nome vostro resti dedicata. Io, prima che mai vi vedessi, sommamente vi amai e desiderai conoscervi, a ciò incitato da l’