Pagina:Baretti - La frusta letteraria I.djvu/41

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NUMERO SECONDO 35 sole né bello esser potesse, né vegetante, né abitabile, sic- come da quel che noi quaggiù siamo in questa terra, e veg- giamo e tocchiam con mano, possiam di leggieri intendere. Ma non è ogni stella fissa un sole? Certo ch’ella è. Imper- ciocché ninna delle stelle fisse non è, la quale non abbia lume di per sé, e ninna che non sia nel suo centro fissa. E che esse siano nel lor centro fisse, né, come i pianeti nostri, errino e trascorrano per gli spazi mondani, troppo chiaro ci fanno gli occhi nostri medesimi vedere. E che non altrimenti risplen- dano, che il sole si faccia, da per sé sole, la loro distanza da noi e le loro scintillanti chiome ci danno assai manifesta- mente ad intendere. Perché se esse soli sono, come ninno è de’ nostri savi che ne dubiti; qual ragione ci è che ciascuna d’esse non signoreggi per lo meno in si vaste contrade, quanto quelle sono, per le quali l’ imperio suo e la forza questo no- stro sole distende? E perché non crederemo noi che niuna di queste stelle sia, la quale non sia a quel pure destinata, che veggiamo quaggiù il sole, cioè ad illuminare, riscaldare, animare, e intorno a sé torcere un cosi gran numero di pia- neti, quanto è quello che quaggiù le benefiche influenze del sole perpetuamente ricevono? Che se ciò è, com’io non du- bito che esser possa, quanto grande vuoi tu che quest’uni- verso sia? Vi ha di coloro, che avendo la distanza, che è tra la stella Sirio e noi, calcolato, hanno trovato ch’ella sia dieci mila volte più che quella non è, per la quale il sole è da noi distante. Perché se il sole è intorno di ottanta milioni di miglia italiane da noi distante, sèguita che questa stella sia da noi distante sopra ottocento mila milioni di miglia, e con- seguentemente che essendo la sua circonferenza più che sei VO te tanto, ella sia intorno di quattro bilioni e ottocento mila nnl.on. d. miglia. E qual sarà la solidità della sua sfera' se ogn. stella fissa sia quello che è detto poter ben essere stelle au!nr‘’“™ ' “ delle aH"nivrr:orE“ t:mtr^‘" P Che tu meglio questo ti comprenda, de’ tu