Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/417

Da Wikisource.

o è cattiva. Se cattiva, gli squarci tratti da’ libri altrui la farann’egli buona? E, se buona, che d’uopo s’ha d’essi? Di cotali pecche lo zoppo non n’ebbe, né credo n’avrá mai, o ch’io nollo conosco punto. Pagato da un libraio cinquanta ghinee d’oro in oro acciocché gli scrivesse quella prefazione, lo zoppo non ha voluto rubargli il danaro con dargli una farraggine di cose dette dal canonico Bandini o da quegli altri da’ quali il canonico le prese in presto per uso del suo libro. Sono piú di quarantanni che lo zoppo adopera la penna come il calzolaio la lesina e il legnaiuolo la pialla (vale a dire venalmente, ma onestamente), per procacciarsi le cose necessarie al suo vivere. Che ha dunque fatto per meritarsi costi la mercede pattuita? S’è posto a leggere con molta sollecitudine ogni cosa scritta dall’autore, di cui doveva dare un’idea. Dall’opere d’un autore, molto meglio che non dal suo biografo, da’ suoi commentatori o da’ suoi panegiristi, si può scorgere che sorta d’uomo e’ si fosse. Lette dunque e rilette l’ opere del Machiavelli, e fittesi bene in capo le cose piú rimarchevoli notate in esse, lo zoppo si pose a scrivere o a scarabocchiare, com’egli dice per modestia, la sua prefazione, spargendola eziandio, ma con isparagno, di notizie tratte da qualch’altro libro, perché indispensabili al filo, alla chiarezza ed alla plenitudine d’essa. Dovunque gli è parato che il Machiavelli dicesse bene, lo zoppo l’ha lodato, e con molto calore. Dovunque male, l’ha biasimato, e senza malevolenza. Dall’esagerare se n’è astenuto, vuoi ne’ biasimi o vuoi nelle lodi, perché nimico di quel perfido costume, tanto in voga oggigiorno per tutta Italia, di non giudicare d’uno scrittore, o morto o vivo, senza mostrargli sommo amore o somma rabbia. E dell’avere cosi operato, il proposto ne lo rampogna, ne lo vilipende, e viene sopramercato ad insegnargli la vera ed unica ricetta di fare le prefazioni? Va’ e cammina in quattro, melensa bestia, e non rampognare, non vilipendere chi opera in questa guisa, e non ti dar l’arie d’ insegnargli nulla, ché non saresti da tanto, se campassi gli anni del corvo! Pierlorenzo, vegniamo ad una conchiusione e non diffondianci piú oltre sugli spropositi, sulle bessaggini, sulle birbonate e sulle