Pagina:Baretti - Prefazioni e polemiche.djvu/92

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e i suoi consigli; ma perché né il signor Bartolí né altri mi possa tacciare d’un ’ombra d’adulazione, li passerò sotto silenzio, tanto piú che egli dovrebbe conoscerli al pari di me. E continuerò a dire come io desidero molto ardentemente che il successore dell’abate Tagliazucchi voglia cangiare il suo stile di studiare e d’insegnare, perché chi sa male per sé non può insegnar bene ad altrui. E se il signor Bartoli non vorrá attenersi al mio cordiale e dritto consiglio, gli predico, senz’essere astrologo, che non vedremo mai, come non abbiamo veduto sinora, alcun piemontese farsi gloria d’essere scuoiare di lui e seguace della sua dottrina, come tanti si facevano del Tagliazucchi ; e la sua dottrina non si ha a rivolgere in alcun modo tutta tutta a dilucidare e spiegare o «illustrare» un solo «pezzo d’antichitá»; altrimenti faremo voti e preghiere a Dio perché non gli conceda mai la grazia di scrivere le Vere spiegazioni di tutti i pezzi d’antichitá che sono nel museo di Torino; che sarebbe proprio la rovina e la consumazione totale della nostra carta da scrivere; conciossiaché se per ogni «pezzo d’antichitá» egli scrive un tomo di trecento pagine precursore d’un altro d’ottocento, la conseguenza è chiara come la chiara d’uovo, che avendo egli a spiegare tutti i «pezzi del nostro museo» ne fará tanti infiniti tomi di trecento e d’ottocento pagine, che posti poi tutti ordinatamente a modo di mattoni, ce ne sará di che fare un muro eguale a quello che divideva un tempo la Tartaria dalla China.

E se alcuno mi dicesse che non può capire come tanti uomini studiosi scrivano ed abbiano scritti tanti e tanti libri sulle anticaglie, e che se l’ hanno fatto è da supporre che avranno avute delle forti ragioni per credere questo studio molto utile all’umana societá, a ciò io rispondo che l’uomo è cosi fatto che cerca piú di soddisfare alla propria ambizione che a procacciare l’utile altrui, e rari sono coloro che scrivano con intenzione veramente di cooperare con le loro scritture al pubblico bene; e di qui viene che noi vediamo le librerie pregne di migliaia e migliaia di grossi tomi tanto sopra le anticaglie che sopra altre scienze, i quali o non vagliono una frulla o contengono