Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 123 — |
nalmente soli, perchè il primo seccatore del Regno, vedendo di non poter riattaccare il suo discorso sulle proprietà del solfato di chinina, era andato a cercare un’altra vittima; sicut leo rugiens... con quello che segue.
— Lascia che io ti guardi ancora; — diceva il Manfredi; — così, nel bianco degli occhi. Come sei sempre giovine e forte! Io, vedi, sono una rovina.
— Eh, via! I capegli un tantino più bianchi de’ miei, ecco tutto; — rispose il Gonzaga.
— Aggiungi un’anima accasciata, Cesare mio. Dopo la morte di Lorenza... avvenuta sei anni fa! e il mio dolore è acerbo ancora, come se l’avessi perduta ieri. Ti rattristo, coi miei discorsi, lo so; ma oggi, che vuoi? oggi è un lutto comune. Trentatrè anni fa, era un dolore tuo, che tu hai sopportato virilmente, mio povero amico! Che fuga è stata la tua, e come il tuo sacrifizio è stato inteso da noi! Perchè, infine, tu hai rinunziato alla famiglia, alla patria, a tutte le soddisfazioni, a tutti i conforti che potevi giustamente sperare. Ti amavo, lo sai, ti amavo come un