Pagina:Barrili - Come un sogno, Milano, Treves, 1889.djvu/112

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Balzare in piedi, afferrar la valigia e muovere verso la mia compagna di viaggio, furon tre tempi e parvero uno soltanto.

— Signora.... — balbettai, appoggiando la reticenza con un inchino.

Ella mi guardò trasognata.

— Eccomi giunto; — ripigliai, per spiegarle meglio il mio atto e giungere intanto allo sportello.

— Ah, Grottamare! — diss’ella. — Lo avevo dimenticato. Sognavo così bene.... pensando che Ella non era in collera con me. —

La frase era girata con garbo e il piglio era oltre ogni dire amorevole. La mia sostenutezza diplomatica vacillò sulla posticcia sua base.

— Grazie; — risposi, piegando le labbra al sorriso. — La nostra relazione finisce con una buona parola, che io porterò impressa nel cuore.