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tura, così numerosi nelle Marche, usciti pur dianzi dal volgo e già schivi di vivere con esso lui sulla popolosa marina.
A noi, per altro, più del palazzo, piacque la vista che di lassù si godeva. Non case di rincontro o sui lati, nè file di monti a nascondere l’orizzonte. Boschi avevamo alle spalle, su pel dorso delle montagne; balze verdeggianti sui lati, con qualche lembo di terra coltivato a rittochina, come portava il pendìo; davanti ai nostri occhi si dilungavano i vigneti; indi la costiera piegava ripida al basso, nascondendoci la strada e una parte della spiaggia, su cui erano tirate in secco le barche, o distese le reti dei pescatori; più oltre il mare limpido e cheto, con qualche vela immobile sugli estremi confini, dove esso sembrava confondersi, in una sfumatura di luce e di vapori, col cielo.
Quella solitudine, splendidamente severa