Pagina:Barrili - Come un sogno, Milano, Treves, 1889.djvu/204

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mamento. Per contro, spiccavano netti e recisi tutti i contorni del paese sottostante, e guizzavano, lievemente increspate, le onde marine. Era una quiete universale, e tuttavia niente era sonno davanti a noi. Porgendo attentamente l’orecchio, si udivano stormire le frondi, agitate dalla brezza; si udiva il lene ed uniforme stridìo del grillo cantaiuolo, che esce la notte dalla sua buca, sotto il maggese, ov’è stato rimpiattato nel giorno, per pigliarsi la sua parte di aria e di luce. E non era poi una voce, anzi la più schietta e gradita, della sempre desta natura, quella vaporazione di sottili fragranze, che davano i fiori e l’erbe dei campi? Soave dolcezza, incantesimo, ebbrezza dei sensi, nessuna parola dirà, nessuna immagine varrà ad esprimere ciò che a noi era dato sentire.

Tratto tratto, da una frasca solitaria si udiva chiurlare l’assiuolo. Più lungi, ad in-