Pagina:Barrili - Come un sogno, Milano, Treves, 1889.djvu/211

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parlo come vien viene, e non ricordo che la scorsa notte avete vegliato; che tutta questa giornata siete rimasta in piedi; che infine sarete stanca e avrete bisogno di riposo.

— No; — rispose ella, crollando la testa; — ve l’ho detto pur dianzi; non ho sonno e non sento stanchezza di sorta.

— Vi parrà; — incalzai; — ma provate a coricarvi e vedrete; il genio del sonno verrà tosto a sfiorarvi le palpebre col sommo dell’ala. —

E mi rodevo dentro di me, parlando in tal guisa. Intendevo benissimo che al sonno non si comanda; pure sentivo che m’avrebbe fatto pena di vederla accettare il consiglio e cedere al sonno, là, sotto i miei occhi. E frattanto mi adoperavo a persuaderle la mia vergogna; e facevo bocca da ridere.

— Vi assicuro che non ho punto voglia di dormire; — diss’ella di rimando, e con