Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/244

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Aloise era turbato a quel modo? Insomma, la signora Maddalena si stillava il cervello senza indovinare la verità. Ma una cosa era certa, e le ultime parole del giovine l’avevano posta in chiaro. Aloise amava Ginevra; Aloise era fuori di sè.

Simiglianti scoperte riescono sempre argomento di riso o di rammarico, secondo l’indole di chi ne è venuto a capo. Però il primo pensiero di quella affettuosa gentildonna fu di pietà. Aloise le apparve come un povero ferito, che ella avesse raccolto sul campo di battaglia. E nondimeno dover tacere, non potergli dire che lo aveva inteso e che s’impietosiva a’ suoi patimenti! Fu questo un nuovo rammarico per la marchesa Torralba, la quale poteva dire come Bidone: Non ignara mali, miseris succurrere disco.

Intanto com’era ben custodito il segreto di Aloise! Francava la spesa di tenerlo sei anni, sei lunghi anni celato, se in una sera di vicinanza egli doveva spiattellarlo a quel modo! Ma purtroppo l’amor fa come le selci, che, fino a tanto le si tengano divise, vi appaiono mute ed inerti come debbono esser i sassi; ma fate tanto di percuoterle l’una sull’altra, e subito vi sprigionano scintille.

Con questi cominciamenti, pensate voi che allegra mazurka! Aloise era sdegnato con sè medesimo per quelle sue sconsiderate parole, e non ardiva aggiungerne altre. Alla marchesa Maddalena poi, quella scoperta era cosiffattamente feconda di molesti pensieri, ch’ella non aveva tempo a dir nulla. Ella inoltre con quel fine accorgimento che è della donna, notava che il suo malinconico cavaliere, ogni qual volta i giri del ballo lo riconducessero presso Ginevra, si faceva rosso in viso, e il cuore gli dava le battute doppie.

Come a Dio piacque e all’orchestra, la mazurka ebbe fine. Aloise accompagnò, sempre muto e contegnoso la signora Maddalena a posto, e poco di poi, cogliendo il momento opportuno, si allontanò, andando difilato nella sala più remota del palazzo, dove si buttò su d’un seggiolone, e vi rimase corrucciato, facendo a pezzi i suoi guanti paglierini, che non ci avevano colpa.

- Che fo io qui? Il mio cuore è pieno di amarezza. Amo quella donna come un dissennato, e non so mettere insieme quattro parole da dirle, sicchè ella m’avrà in conto di uomo noncurante, o scemo come tanti altri. E suo marito che viene a mettermi tra l’uscio e il muro, presentandomi alla marchesa Torralba! Ed io che non so cavarmi d’impiccio! Ma come fare? Era debito di cortesia lo stare accanto a quella donna

gentile.... E intanto, chi sa? con tutta la mia sollecitudine