Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/290

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Fin dai primi giorni del suo matrimonio, la bella vittima delle consuetudini aristocratiche e delle arti gesuitiche collegate, aveva per costume di svelare, di raccontar sè medesima alla compagna d’infanzia. Il cuore della gentildonna, stretto dalle leggi della fredda cerimonia, gelato dalle catene, a gran pezza più fredde, del talamo, si schiudeva alle ricordanze dell’amicizia lontana, prolungava nella vita adulta le libere e dolci confessioni della spensierata adolescenza. Ed erano lettere minuziose, delibazioni d’ogni cosa udita o veduta, scavazioni d’ogni più lieve affetto sentito, giudizi intorno alle costumanze della civil compagnia, donne ed uomini passati in rassegna; infine che vi diremo? debolezze umane considerate dall’alto, e considerate da un angelo; ma da un angelo il quale non si peritava di rasentarle col sommo delle piume e intingervisi un pochettino. Poichè, se la donna è un angelo, e tuttavia rimane in terra, bisogna dire che sia un angelo a cui qualche peccatuzzo faccia tarde le ali e impedisca il ritorno a casa.

E adesso, per farvela breve, lettori umanissimi, vi diremo che in quel carteggio della bella Ginevra si leggeva un nome, che, per essere quello di un uomo non mai avvicinatosi a lei, appariva troppo spesso ripetuto; il nome di Aloise Montalto.

Come ci fosse scritto, e perchè, sarà detto più oltre.


XXXI.

Nel quale si racconta dell’uomo vestito di nero e degli apprestamenti che fece per una giornata campale

La mattina del 28 giugno, chi avesse potuto vedere il padre Bonaventura nel segreto della sua camera da studio, avrebbe durato fatica a riconoscerlo. Era vestito di nero, come sempre; mostrava le guance e il mento accuratamente rasi di quel giorno medesimo; non era insomma nè più bello, nè più brutto di quello che i nostri lettori sanno; ma ne’ suoi occhi sfavillanti si leggeva qualcosa d’insolito, come la gioia di una vittoria ottenuta, o la speranza di riportarla tra poco. Il che, per gli uomini avvezzi a’ grandi disegni, è tutt’uno.