Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/291

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Inoltre, il padre Bonaventura (cosa strana a vedersi, quando era nel suo studio) non leggeva, nè scriveva. Le opere di sant’Agostino non erano squadernate sullo scrittoio; la penna, povera vittima della sua feroce alacrità, si riposava un tratto nel calamaio, e forse andava col suo compagno di sventura facendo le meraviglie di questo non mai sperato giubileo che loro concedeva il padrone.

Questi, intanto, passeggiava concitato dall’una all’altra parete, o, per dire più veramente, dall’una all’altra scansìa, come un uomo a cui dolgano i nervi. Ad ogni tanto andava stropicciandosi forte le mani, poi le tornava a raccogliere dietro le spalle, senza punto smettere del suo passo breve e spedito, che lo costringeva a frequenti giravolte sui tacchi.

Finalmente si fermò un istante; e fu per guardare una ventesima volta il suo orologio.

- Ancora pochi minuti! - borbottò egli tra i denti. - Sia lodato il cielo! Signora Marianna!... -

E siccome non gli parve che la chiamata fosse efficace, fatti altri due giri, andò verso l’uscio e tornò a gridare:

- Signora Marianna! signora Marianna!

- Vengo, Padre, vengo, - rispose una voce dall’anticamera.

E poco stante comparve sull’uscio quella vecchia governante che i lettori conoscono, col naso bitorzoluto e il mento fiorito di peli, tutta chiusa nella sua gonnella di lana nera, nella sua cuffia e nel suo grembiale di pannolino.

- Non è ancora venuto nessuno? - chiese Bonaventura.

- Padre, no.

- Appena verrà qualcheduno, faccia entrare.

- Padre, sì. -

E la signora Marianna fece per andarsene e richiuder l’uscio, in quella che Bonaventura ripigliava la sua passeggiata.

- Signora Marianna, - diss’egli ad un tratto, come un uomo che si risovvenga di qualche cosa, - e il caffè?

- Domine! - esclamò ella voltandosi, e giungendo le palme in atto di maraviglia. - O non l’ha anche bevuto?

- E come vuole che io l’abbia bevuto, se non l’ha ancora portato?

- Ma sì, ma sì, Padre! Eccolo appunto, là, sulla scrivania. Sono venti minuti che l’ho portato, ma Lei pensava, e m’ha fatto cenno di lasciarlo là e di andarmene.

- È vero, è vero; l’avevo dimenticato. Grazie tante! - rispose in fretta Bonaventura, andando verso la scrivania.