Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/312

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stavo a berne un nitro in cantina, e mi avete fatto perdere il filo del salmo.

- E Pippía? - domandò un altro.

- Pippía sta in cucina, presso i fornelli, a picchiarsi il petto e a pregare per la dannazione delle anime vostre. Il cuoco ha fatto una salsa nella quale vorrei cuocervi tutti, quanti siete, figli di galeotti, nipoti di impiccati, che mastro Nicola abbia presto a darvi la pedata anche a voi! Mi avete visto, ora? mi avete sentito? Andate in vostra malora; quando verrà il mio giro, mi vedrete da capo. Sire, Lei continui a dire le sue, e se fanno un’altra volta baccano, faccia calare il sipario. Addio, dunque, mascalzoni! Vi voglio bene. Amo meglio i morti che i vivi.

- Ovvva! - sclamò una voce dalle quinte, che fu tosto riconosciuto esser quella del socio Pippía.

Barudda diè fine alla predica con un altro e più romoroso de’ suoi amabili suoni, al quale uno spettatore rispose per tutti: «buon pro’ vi faccia!» e se ne andò pe’ fatti suoi.

Così ebbe fine l’episodio, o, come dicono in Parlamento, fu chiuso l’incidente. Intanto il Guercio aveva saltato le panche, ed era venuto di costa al Garasso, che lo aspettava.

- Oh, eccovi qui, buona lana! - disse il Bello.

- Presente! - rispose l’altro. - Volete che andiamo a bagnarci il becco?

- S’intende. Ho da parlarvi a lungo.

- E anch’io, perdinci!

- Che ve ne pare? - disse il Bello. - Andiamo dalla Piccina? Laggiù ci si sta come papi.

- No, non ho tempo da perdere. Andremo qui presso, a dare una scorsa all’Acquasola. Tanto, per me la è tutta strada. E poi, lassù non avremo cattivi vicini. Che cosa ne dite? -

Il Bello, sulle prime, aveva arricciato il naso a quella proposta del Guercio. Ma egli aveva anche posto la mano sulla tasca, come per tastare qualcosa che v’era dentro, e il buon esito della sua ispezione lo aveva raffidato; però rispose al compagno:

- Come vorrete, amicone. Andiamo all’Acquasola. - Sull’uscio della stamberga trovarono Maddalena, a cui il Guercio, passando rasente, diede con garbo popolesco un colpo di spalla.

- Socia, vi saluto.

- Ed io vi contraccambio; - rispose asciutto la femmina.