Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/311

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non hanno tante fisime, come il tuo re, che il diavolo lo porti.

- Guercio, un po’ di pazienza! - disse il Forte in gamba, senza uscire dal suo nascondiglio.

- La pazienza l’hanno i frati!

- Bravo! e Barudda, che è frate nel monastero di San Giusto, ha la pazienza che manca a voi altri. Aspettate che la scena sia nel convento, e lo vedrete.

- Fatecelo vedere fin d’ora, - interruppe dal suo posto il Bello, - tanto da assicurarci che non l’avete messo in pegno per pagar le tasse.

- Sì, benissimo detto, fatecelo vedere! -

Come i lettori intenderanno, l’attenzione dei tumultuanti s’era un tratto rivolta al nuovo interlocutore. Era ciò ch’egli voleva, poichè in quella occasione gli occhi, o, per dire più veramente, l’occhio buono del Guercio si volse a lui e riconobbe l’amico. E l’amico gli fece un cenno che voleva dire: son qua e mi occorre parlarvi.

Frattanto, a chetare il tumulto comparve Barudda al proscenio, e senza riguardo alcuno per Filippo II e per la prima donna, salutò l’udienza con uno dei soliti suoni, per vibrare i quali egli non aveva neppur bisogno di farsi arco alle labbra col pollice e coll’indice tesi.

Quello era il quos ego di Nettuno ai venti scatenati, e bastò a ricomporre ogni cosa. Un applauso universale accolse il prediletto personaggio, che si affacciava alla ribalta in tonaca da frate; poi fu un silenzio, universale del pari, per starlo ad udire.

Noi non abbiamo la sciocca presunzione di metter qui la predica di Barudda in tutta la sua nativa energia; che a far tanto ci vorrebbero molte cose; verbigrazia la facoltà di scrivere in vernacolo, con tutti i traslati, con tutte le licenze del gergo, con tutte le esorbitanti libertà del trivio, e la potestà di condire ogni frase coi larghi partiti dell’armonia imitativa, che è propria alla maschera di Barudda. I lettori discreti si contentino di un pallido compendio.

- Mascalzoni! screanzati! feccia di furfanti! Non rispettate dunque più nulla? nemmeno il Sire, che si è scomodato pei vostri grugni? Badate a voi, buone voglie, pendagli da forca! Se la va nell’orecchio all’assessore, vi manda tutti in galera senza processo. Belle cose, bravissimi! Io me ne stavo tranquillo a dire il breviario....

- In cantina, - interruppe una voce dalla platea.

- Ah! mangiate la foglia, birbe matricolate? Orbene, sì,