Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/342

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e scemo. Già i Priamar, da tre o quattro generazioni, sono tutti così. Per me, credo che egli, se non fosse uno scemo, non si sarebbe tanto incocciato ad averla. E nota che, per giungere a questo sì, ha dovuto passare sotto le forche caudine; far casa nuova, pigliar palchetto al Carlo Felice, in seconda fila, vicinissimo alla Corona; fare insomma tali novità, che in casa Priamar non si sono vedute mai. Non ti dirò le chiacchiere che se ne fanno dappertutto; tanto gli è stato un caso impensato, strano, inaudito, un vero fulmine a ciel sereno. E lo Spagnuolo, poverino, che le faceva una corte spietata, ha dovuto appender la voglia all’arpione. La vigilia del matrimonio, egli è scomparso da Genova. Dicono che sia tornato a Madrid, col proposito di farsi frate. Buon pro’ gli faccia. Io non sarei così pazzo. Le donne sono graziosi animaletti, da pigliarne sollazzo un giorno o due: ma guastarcisi il sangue attorno.... il cielo ne scampi ogni fedel cristiano!»

A questa lettera succedeva una lacuna di quattro anni, che Lorenzo non poteva colmare, digiuno com’era della cronaca genovese di que’ tempi. Aloise, soltanto, colle sue memorie di casa alla mano, avrebbe potuto dirgli che un anno di poi il giovine Montalto aveva ottenuto, mercè le poderose attinenze del fratello a Torino, di tornare senza pericolo nei felicissimi Stati del re di Sardegna, e che nell’autunno del 1836 era in Genova, stanco, malinconico, infastidito, rifuggente da ogni compagnia, sebbene da molti desiderato, segnatamente dalle donne, alle quali era argomento di curiosità non poca.

Apriamo, noi che lo possiamo ad ogni ora, le opere di Sant’Agostino alla lettera P, nel dodicesimo volume, e troveremo il nome della marchesa Lilla di Priamar che vi era citata come una delle più ragguardevoli dame del suo tempo. Bella, arguta, assai corteggiata, questo dicono le note della società del Parafulmine: le quali tuttavia non possono trovar niente a ridire intorno ai fatti suoi, e ne dànno cagione alla freddezza del suo carattere. Abbondano in quella vece le considerazioni intorno al rammarico della famiglia, perchè la casa Priamar non è rallegrata di prole, e lo scemo, logoro e podagroso marchese vi è pettinato a dovere. Ma ecco, segue alcun che di più ghiotto. Paris di Montalto, il politicante, l’esule rimpatriato, il giovanotto più grave di Genova, del quale si notano le apparizioni in teatro, o nei geniali ritrovi, come uno stranissimo evento, Paris di Montalto è andato in casa Priamar, e sembra che guardi la marchesa