Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.2, Milano, Treves, 1906.djvu/100

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Non vi stringete nelle spalle; io so bene che siete uno dei grossi.

— Non la capisco, in fede mia!

— Chi non vi conoscesse! Ma vi conosco ben io, e so che in tutti i segreti del partito ci ha mano il Bello, e non si fa un passo che egli non lo sappia, non si tenta una impresa ch’egli non c’entri. So inoltre che la sera del 29 avete fatto il debito vostro.... Non vi schermite, non infingete con me! Sapete pure che io non son uomo da tradire nessuno.

— Oh, signor Giuliani, non ho detto questo; ma gli è che io....

— Eravate al Diamante? — interruppe il Giuliani.

— No signore.

— In Vallechiara?

— No signore.

— E dove eravate voi dunque?

— Ma, la mi scusi, disse il Bello, a cui quelle interrogazioni tornavano moleste, — se Ella sa tutto, perchè mi domanda?

— Ah, vedete, — rispose il Giuliani con piglio che aveva del beffardo, — io so bene che qualcosa di grosso dovete aver fatto; ma per certe mie ragioni, che vi dirò poi, mi metterebbe conto udirne la narrazione da voi.

— Orbene, — ripigliò il Bello spazientito, — sono stato a letto.

— Baie!

— Se non lo crede, non so che farci. Dica Lei quel che ho fatto d’altro, che mi farà gran servizio a informarmene.

— No, non vi dirò nulla; aiuterò piuttosto la vostra memoria, che zoppica un tratto. Che cosa è avvenuto della fanciulla di casa Salvani? —

Il Bello (già i lettori l’hanno inteso) era da parecchi minuti sulle spine. Appena veduto in quella casa il Giuliani, aveva capito che c’era un pericolo per lui. Di qual sorte? Non poteva indovinarlo, ma lo sentiva imminente; paventava, senza saperne il perchè, e le sue risposte alle vaghe interrogazioni del Giuliani mostravano com’egli sapesse di viaggiare in territorio nemico. Quell’ultima domanda del giornalista era stata come lo smascherarsi d’una batteria; la prima palla gli era fischiata all’orecchio. Avrebbe voluto andar subito all’assalto; ma gli parve più prudente consiglio costringere il nemico a spiegar le sue forze.

— Di casa?... — domandò egli, come trasognato.

— Salvani; — ripetè l’altro; — non conoscete il Salvani?