Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.2, Milano, Treves, 1906.djvu/241

Da Wikisource.

fiammanti, quasi volesse incenerirla collo sguardo; quindi proseguì:

- E che cos’avete in animo di fare?

- Nulla.

- Badate a voi, Lilla! Non irritate il leone, poichè esso vi ridurrà in brani. Rispondetemi; che avete in mente di fare di quella fanciulla?

- Tutto ciò che ella vorrà; - gridò la marchesa, togliendo l’ardimento dalle medesime difficoltà di quel dialogo; - credete voi che non sia tempo di finirla? Ho sofferto; ho trangugiato mille amarezze; ho assistito immobile ai pianti di quella povera creatura; ho cercato di soffocare la voce del sangue, ma invano; essa ha gridato dal profondo del cuore. Sono madre; non intendete voi? sono madre!

- Sarete infamata!

- Da chi? chi ardirà infamare una madre?

- Io, - rispose Bonaventura, - io che vi ho amata, stolto, io che sono stato condannato da voi alla più triste vita che uomo possa durare sulla terra, io disdegnato, io deriso da voi.

- Non vi ho disdegnato, non vi derido; l’amor vostro io non l’ho chiesto, non l’ho lusingato mai. Lilla non ha rimorsi; una colpa ha macchiato la sua vita; ma non sta a voi ricercarla.

- La farò palese ad ognuno; diverrete la favola di quanti vi conoscono; vi segneranno a dito i viandanti; vi chiuderanno l’uscio sul viso le vostre pari; vi negheranno il saluto gli amici. Badate, marchesa; io non ho mai fallito alle mie promesse, mai, dacchè vivo. Quanto più siete stata in alto finora, tanto più cadrete in basso; ve ne fo giuramento per l’odio più terribile che sia, per l’odio che nasce dall’amore spregiato.

- E sia; - gridò balzando in piedi la marchesa, al colmo dell’esaltazione, - ma io avrò salvato mia figlia. Perderò il mio buon nome, sacrificherò le consuetudini tutte del mio vivere; ma ella non avrà da morire maledicendo; ma ella, così a lungo sventurata, vivrà giorni più lieti, e finalmente libera, godrà di quei puri gaudii della famiglia, che non arrisero alla sua povera madre. Che m’importa del mondo, innanzi al debito sacro di far felice mia figlia? Voi, ministro di Dio, del Dio che perdona, siete stato l’implacabile sacerdote della vendetta, il beffardo scovatore d’una colpa ignorata ed espiata, per rinfacciarmela, per farmi arrossire, per farmi scendere più in basso che non fossi caduta in un