Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.2, Milano, Treves, 1906.djvu/337

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dal colpo. Voi capite, Giuliani, che avevo tentato di smuovere Aloise, di fargli capire.... Ma sì, le furon novelle! - Tutto è inteso tra noi, mi rispose asciutto: l’essenziale è di farla presto finita, perchè stasera vorrei ritornare col duca alla Montalda; se mi ami come sempre, dammi una mano; se no.... - Questo furono le sue ultime parole. Ed io, lo vedete, accettai. Tornando al Cigàla, eccovi ciò che egli mi disse: - Son lieto, in questa brutta congiuntura, di saperti dalla parte di Aloise, ed amerei che tu avessi a compagno un altro amico, o molto prudente, o molto ignaro delle cose nostre. Io ho scelto il Riario, che non sa nulla di nulla, e il Morandi, uomo serio, di poche parole e di nessuna curiosità, ai quali ho dato a credere che si tratti d’una questione politica, mutatasi sventuratamente in alterco. Aloise ha torto marcio. Io era andato stamane da amico, da fratello, a chiedergli perchè mi si mostrasse così sostenuto; mi dicesse in che avessi potuto dispiacergli, chè, senza ancora saperne nulla, io gliene dimandavo scusa. Egli mi rispose acerbo, e l’abbiamo finita come sai. Ha torto, lo ripeto; io non gli ho fatto nulla, non ho nulla a rimproverarmi che faccia contro ad una schietta e leale amicizia. Ho un sospetto, sai?... E qui, se pure ho indovinato, egli è fuori di strada. Ma egli m’ha offeso, e perdio! s’egli è valente schermidore, io non sono una sbercia, neanche al suo giuoco!

- Io vedo, - disse il Giuliani, il quale aveva attentamente ascoltato il racconto di Enrico, - che qui non c’è altro da fare che contentarli. Ma il duca di Feira, non ne sa nulla?

- Mah! - rispose Enrico, stringendosi nelle spalle. - Certo, Aloise non gli ha detto nulla: mi è parso così impaziente, così frettoloso, appunto per timore che il duca venga a sapere questa sua scappata. Povero duca! L’ho veduto poc’anzi in via Nuova; e m’ha salutato appena; forse aveva fretta egli pure. Non si riconosce più, quell’ottimo tra i gentiluomini: pare invecchiato di vent’anni. Anch’egli deve essersi avveduto che la piaga di Aloise, tutt’altro che rimarginata, si è inciprignita, ritornando all’aria di Genova.

- Basta; - notò il Giuliani, alzandosi da sedere; - purchè le cose vadano bene oggi, al resto si penserà; e il duca, che ama Aloise, non è uomo da starsene colle mani in mano, aspettando il rimedio dal cielo, come la manna gli Ebrei. Andiamo ora, coll’aiuto di Dio. Che ore sono?

- Il tocco, Giuliani; andando subito, potremo essere in carrozza alle due. -