Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/223

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prato? Mi par di ricordare che non è la palma della mia mano.

— Quanto abbraccia l’occhio di un uomo a cavallo, tanto è lungo; quanto abbraccia l’occhio di un uomo a piedi, tanto è largo; — rispose Rainerio.

— E costui si propone di falciarlo in un giorno? Ma è pazzo da legare! — disse il conte. — E chi è questo matto?

— Un certo Legio.

— Di queste terre?

— No, vien da lontano. Tu hai consentito, o signore, che tutti, di qualunque terra, anche fuori de’ tuoi domimi, potessero entrar nella gara.

— E non mi disdico. Se egli accetta di servire a Dodone, nel manso di Croceferrea, diventa uno dei nostri, in quella stessa guisa che la fanciulla è sua, se egli vince la prova. Ma tu non hai risposto ad una mia domanda. È poi così bella, questa Getruda?

— Eh, così così! — rispose il castellano, torcendo il collo e abbassando l’orecchio verso la spalla, come per indicare lo sforzo che fa-