Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/9

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lieta mescolanza di pini e castagni un poetico romitorio di Sant’Anna. Risalendo sempre, dopo forse mezz’ora di cammino, si giunge ad un punto dove il rigagnolo si spartisce in due, o piuttosto dove due rigagnoli si uniscono, scendendo da due insenature di monte, per formarne un solo. Tra quelle due insenature la montagna s’incurva a poggio avanzato, e quel poggio avanzato ha nome: i Rivèi. Ci prospera una bella vigna; in mezzo alla vigna sorge una casina bianca, di cui non vedete che il profilo del piano superiore, perchè l’inferiore è tutto nascosto da un lungo pergolato che le corre torno torno come una bella collana di smeraldi.

Il gentil proprietario dei Rivèi ama molto quella casina; ma non usa di andarci se non quando gli amici gli dicono: “Filippo, andiamo ai Rivèi?„ È vero, per altro, che gli amici glielo dicono spesso. Si va allora in cinque o sei; ma quando si è lassù, a ora di tavola, ci si ritrova sempre in dieci o dodici. Perchè la notizia d’una gita ai Rivèi corre via come il vento, per tutta la valle;