Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/97

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— Ebbene, dimmi che cosa hai sospettato; — replicò Dodone. — Non dovevi incominciare; ora devi finire. Son padre, e voglio sapere.

— Che vuoi ch’io ti dica? Ci dev’essere qualcheduno che l’ha stregata, la tua bella figliuola. Una volta ella non era così. Non ti dirò che solo a vedermi le brillassero gli ocelli; ma infine, dal modo come mi accoglieva c’era da credere che non fossi il diavolo, per lei. Ora invece m’ha in uggia. Ah, per l’Anticristo! se ho indovinata la cagione di tutto ciò, voglio che m’appicchino sulla più alta torre di Cairo: ma prima ne avrò fatta qualcuna delle mie.

— Quale?

— Mi sarò messo sulla coscienza il castellano Rai....

— Zitto! — gridò il vecchio Dodone, mettendogli per maggior sicurezza una mano sulla bocca. — Che discorsi son questi? Vuoi farti impiccare davvero? Sei aldione, ricordalo; e puoi farti un brutto partito; e puoi farlo brutto anche a me, che ho il torto di starti a sen-