Pagina:Barrili - L'olmo e l'edera, vol. 1.djvu/43

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previvi, di capperi o d’altre pianticelle di facile contentatura. A’ piedi del muraglione si dilungava comodamente una conserva di piante esotiche, ultimo lembo di un vasto giardino, anzi di una villa signorile, che andava a far capo ad una palazzina gialla, il cui piano superiore e il tetto rilevato a quattro acque, col suo parafulmine in cima, si vedevano sbucare da una selva di magnolie e di allori. Intorno a quella palazzina era il vero giardino, con ogni maniera di fiori; e tra il giardino e il muraglione saliva dolcemente una larga prateria, qua e là seminata di fiori disposti a canestri, di salci, larici pigmei, e tutta corsa da stradicciuole sabbiose che serpeggiavano per ogni verso, fino alla conserva anzidetta.

Quel giardino era sempre stato argomento d’invidia pel nostro botanico. Ogni mattina, dopo aver curato i suoi fiori, egli andava a sedersi sul ciglio del muraglione, e contemplava quell’orto delle Esperidi. Misurava la vastità di quel terreno coltivato, così difficile a trovarsi nel centro della città, paragonandola coi pochi metri del suo giardino pensile, e stava guardando lunga pezza, con fanciullesca attenzione, i