Pagina:Barrili - La legge Oppia, Genova, Andrea Moretti, 1873.djvu/72

Da Wikisource.
68 la legge oppia


Licinia

Ih, che furia! Non avrai da odiare; il tuo scongiuro fa effetto. Hanno aperto l’uscio di casa. Mi par lui, nell’androne.

Fulvia

Sì, è lui. Che cosa viene a fare? Io me ne vado.

Licinia

Eh via, fanciullona! Andrò io e farete la pace. Questo qua non è così intrattabile come il Console.

(esce dalla fauce)

Fulvia

Te ne vai? Ah, eccolo sotto l’atrio!

(siede in fretta e piglia un pezzo di stoffa, per mettersi a cucire)

SCENA VI.

Fulvia e Valerio

Valerio

(avanzandosi peritoso verso di lei)

Fulvia!

Fulvia

(alzando gli occhi in atto di meraviglia)

Sei tu? Hai dimenticato qualche cosa?

Valerio

Oh, nulla.

(si aggira irresoluto qua là; indi si accosta alla scranna di lei)

 Lavori?