Pagina:Barrili - Monsù Tomè, Treves, 1885.djvu/22

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Monsù Tomè era stato uno tra a «quei di Gosseria.» Ma non bisognava domandargli del suo primo incontro con Napoleone, se si voleva da lui il racconto di Cosseria. Monsù Tomè prendeva l’aire da un punto, e non ritornava mai indietro. Per aver la difesa di Cosseria, bisognava parlargli della vivandiera di Augereau. Ma quello era un tasto che bisognava toccare con molta delicatezza, poichè rispondeva a quel tasto il doppio ricordo del suo primo battesimo di fuoco e della sua prima pena d’amore.

L’amico Maso, come vi ho detto, conosceva il modo di farlo parlare. Una domenica, non ricordo come (ma il come importa poco al racconto), aveva condotto il discorso sul tenero. In un paese dove le donne hanno quasi tutte i capegli neri, ed egli stesso, da quel biondo che era, doveva preferire le brune per amor di contrasto, Maso si mise in testa di dar la palma alle bionde. Già, con buona pace delle brune, la donna, la donna vera, la donna tipica, non poteva essere che bionda, non s’intendeva, non si ammetteva che bionda. Eva, la madre del genere umano, era escita bionda dalle mani del Creatore, bionda come il raggio di sole che