Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere I.djvu/27

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dietro al Sole, e si facessero molto più felicemente pellegrini in cielo che non erano cittadini in terra? Non sono gli uomini come i Pianeti, che abbiano maggior virtù all’ora che sono in Casa propria. Anzi avvien molte volte, che matrigna proviamo la Patria madre la terra forestiera, a guisa di certe piante, che a natio lor suolo, ove furon ntrite con velenosi umori, traportate ad estraneo clima, nel pellegrinaggio perdono la forza di nuocere, e truovano con innocenti sapori virtù di salutevole alimento. La Patria dee servire all’uomo savio come l’Orizzonte alle stelle, per nascimento, non per sepolcro; per prendere indi la prima luce e quasi l’Aurora della Sapienza, dipoi salire ad altri paesi, fino a trovare il più alto e lucido mezzodì ch’ella faccia in terra.

Così l’intendevano que’ saggi uomini; e secondo il loro intendere praticando, sembravano appunto della natura de’ Cieli, che hanno la quiete nel moto: onde con lunghissimi viaggi correvano là, dove in qualche nuova Academia di Letterati scoprivano guadagno di Sapienza. Era la vita loro, come parla Sinesio, un perpetuo andare alla caccia, ora nella Grecia, ora nell’Egitto, ora nella Persia, ora nell’Indie, dove la speranza di miglior preda invitando traeva. Così Pitagora, Socrate, Platone, Democrito, Diogene, Anassagora, e cento altri, corsero stranissimi paesi, e ne colsero il meglio: simili accerte avventurose fonti, che, ne’ pellegrinaggi che fanno per le viscere della terra, passano per mezzo a preziose vene, chi d’oro e d’argento, chi di smeraldi e di zaffiri, e ne beono e ne portan seco il più bel fiore delle loro salutevoli qualità.

Ed eccovi come il gusto delle Lettere rende non solo sofferibile, ma oltre modo soave la lontananza dalla patria; onde a chi ne sia bramoso, quando avvenga l’esilio, l’esilio non ha di pena altro che il nome. A chi non ha, ha chi non conosce altri beni che quelli che il volgo ignorante chiama grazie di Fortuna, l’uscir della Patria, non vel niego, è come da un pulcino spennato esser cacciato