Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere II.djvu/131

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di molto tempo dalle Storie sacre e profane, naturali e civili, da’ politici ammaestramenti, da’ Riti e Leggi antiche, da gravi e sentenziosi Detti di Savj, da Favole, da Geroglifici, da Proverbj, e, quanto fa di bisogno, dalla Teologia; conviene, che da’ libri morti accatti e raccolga ciò, che a suo bisogno farà.

Poco importa aver concepito un nobile argomento, se, quando state per partorirlo, non avete mammelle piene di latte per nutrirlo; onde conviene, che di pura fame vi muoja fra le mani. Stasicrate, che volle scolpire Alessandro con fargli una più che gigantesca statua del monte Ato, non s’ avvide, che la città mettergli in una mano, Perché non aveva d’ attorno campi ove seminare, inabitabile riusciva. A questo prima d’ ogni altra cosa pose l’ occhio Alessandro. Delectatus enim (dice Vitruvio) ratione formæ, statim qæsivit, si essent agri circa, qui possent frumentaria ratione eam civitatem tueri. E inteso che no, rifiutò con un cortese soghigno l’ offerta del male avveduto Scultore. Ut enim natus infans sine nutricis lacte non potest ali neque ad vitæ crescentis gradus perduci, sic Civitas, etc. Non altrimenti, qualunque suggetto si prenda, se non ha di che nutrirsi, non può crescere né mantenersi; ma come germoglio nato nelle secche arene dell’ Arabia deserta, appena sorto da terra, in uno stesso manca d’ umore e di vita.

Perciò accortamente fanno quegli, che, prima di risolversi ad un’ argomento, mirano se v’ è o se hanno onde possano trarre materia bastevole a compirlo. Così i pratici Architetti, dice Sant’ Ambrogio, ne’ disegni di tutte le fabriche mettono i primi pensieri in cercare onde possano prendere tutta la luce, che per rischiarare ogni parte abbisogna: Antequam fundamentum ponat, unde lucem ei infundat explorat; et ea prima est gratia, quæ si desit, tota domus deformi horret incultu.

Dunque convien’ aver conoscimento e pratica di molti