Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere II.djvu/51

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nto degna di tale sfera: questo l’ antro, onde dava gli Oracoli, che aveano più odore di vino che di verità: questa la catedra, dove insegnando pretendeva di correggere gli altrui scostumati costum. Qual che si fosse la dottrina, ch’egli insegnava (che però era tale, che Platone poteva chiamarlo alterum Socratem, sed insanum); in ogni modo, perché in quella sfasciata e grommosa botte egli mescolava il vino d’ una sincera Filosofia coll’ aceto mordace d’ una continova maldicenza, avea non iscolari ma schernitori, e tutta Atene e Corinto lo mirava come un Cane e lo fuggiva come un’ arrabbiato.

E certo, chi vuol careggiare un’Istrice spinosa, che non vi tocca mai sì cautamente che non vi punga? Chi vuol farsi compagno d’uno a cui, come allo Scarpione, semper cauda in ictu est? Chi vuol per amico un Lione, che, quando ben non usi né unghie né denti, pur’ è d’ una lingua sì aspra, che ancor quando vi lecca vi cava sangue? Meglio è onorarli, per non averli nemici; facendo loro sacrificj, come i Romani alla Dea Febbre, perché vi favoriscano di starvi da lungi, ed abbiano questa sola memoria di voi, di non raccordarsi in verun tempo di voi.

Ma poca pena de’ Maldicenti sarebbe l’ essere solamente fuggiti, se ancora non fossero perseguitati. Che se bene tal volta sono avveduti nell’ interesse della lor vita quanto lor basta per intendere, che non devono provocarsi quelli che possono rispondere alla penna colla spada e alle parole co’ fatti, ma che ne’ fatti loro si dee esser mutolo se non cieco, prendendo di ciò esempio da certe Oche, di Settentrione, che passando il monte Tauro pigliano in bocca un sasso, per non gracchiare e svegliare l’ Aquile che colà hanno i nidi; in ogni modo non riesce loro quasi mai l’ esser sì avveduti, che non facciano qualche volta, senza riflessione, ciò che di continuo fanno per abito o per natura: con che o si fabricano, come i vermini della seta, con la bocca una prigione, o stimolano chi può farlo, schiacciare lo Scarpione su la piaga ch’egli fece;