Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere II.djvu/57

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quello, che in altrui ci sembra errore; e ci si potrebbe per avventura dire ciò, che molti savj e santi Vescovi dissero all’ Apostata Imperadore Giuliano, che lesse sprezzò una dottissima Apologia di Santo Apollinare: Legisti, sed non intellexisti; si enim intellexisses, non improbasses.

Gli antichi Romani, nell’esercizio dell’ armeggiare in che tenevano la soldatesca, d’ ogni tempo occupata, davano per prima regola di ben colpire, non iscoprirsi alla spada del nemico; sì che schermendo egli il colpo, nell’atto medesimo ferisse ove l’ armi non difendevano, prima che riaver si potesse la spada dal tiro, e rimettersi, con perdita di più tempi, in guardia. In qua meditatione (disse Vegezio) servabatur illa cautela, ut ita Tyro ad inferendum vulnus insurgeret, ne qua ex parte pateret ipse ad plagam. E prima regola appunto di chi prende la penna contro d’ uno Scrittore de’ essere, ove si condanna l’ altrui ignoranza, non mostrare la propria. Altrimenti, se, entrando in un laberinto, per cavarne chi ci va errando, voi non avete filo con che uscirne, sarete la burla di Diogene, che si rideva de’ miserelli Grammatici, tutt’ intesi a rintracciare gli errori d’ Ulisse, mentre intanto non veggono i proprj.

Non bisogna prendersi a mordere altrui, inanzi che sieno nati i denti della Sapienza, che (conte avvisa Aristotele) spuntauo tardi. Conviene esser doppiamente fornito a Lettere e ad ingegno avendo a correggere chi errò, sì che e l’errore sia certo, e la correzione incolpabile. Ed oh quante volte avviene, che, per non essersi bastevolmente inteso il vero senso dello Scrittore, si fanno i colpi di Muzio Scevola, che, credendosi d’ uccidere il Re, ammazzò il servidore! S’ impugna, come detto dall’altro,’ ciò ch’ egli né disse né sognò, e contro una fantasima s’ armeggia alla disperata che se, non avendo occhi di veduta bastevole, ci fossimo serviti, di quegli d’ un’ avveduto amico, ci avrebbe fatta riporre la spada, come la Sibilla ad Enea, perché non ferissimo indarno l’ Ombre, con molta nostra fatica, e senza al