Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere II.djvu/75

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confessar Cristo che non abbiano a negare Aristotele o Pia- tone. Così tengono in equilibrio a pesi uguali di credenza l’ Evangelio e la Filosofia.

Quid Athenis et Hierosolymis? Quid Academæ et Eclesiæ? Nostra institutio de porticu Salomonis. Viderint, qui Stoicum et Platonicum et Dialecticum Christianum, protulerunt. Piange anche oggi la Chiesa, e piangeralli per fin che duri il mondo, i danni che la profana e stolta sapienza del secolo le ha fatti; e gli antichi Scrittori d’essa, Padri delle tenebre e Maestri di mille errori, chiamerà sempre, col titolo che loro diede Tertulliano, Patriarchas Hæretiecorum.

Quanto scempio ne’ primi secoli della Chiesa fece Platone, troppo letto, troppo creduto , e con ciò fatto, come disse lo stesso Tertuiliano, Hæresum Condimentariuni? Lo dica, tacente ogni altro, poiché solo vale per tutti, l’infelice Origene, che d’ un’ Aquila ch’ era, avvezza a metter gli occhi nel Sole della cristiana Sapienza e trarne luci d’ altissime verità, trasformato in una Nottola ammiratrice di poche scintille di luce in molte tenebre d’ignoranza e d’ errori , tanto divenne Platonico, che alla fine lasciò d’esser Cattolico , perdè la verità nelle favole e la Fede nella Filosolia; e quegli, il cui petto era baciato tamquam Spiritus sancti et coelestis sapientitæ templum, fatto Maestro d’ una scuola d’ errori e conduttore di ciechi, sì pazzamente parlò, che, sì come prima ubi bene nemo melius, cosi dipoi ubi male nemo pejus. Quanta strage fa ancor’ oggi quello struendi et destruendi artifex versipellis, Aristotile, creduto autore della mortalità dell’ anima, che in una parola è quanto dire distruttore della Fede, e padre di quei che vivono, senza anima d’ uomo, vita di bestie? Quanti de’ suoi congiurati, qui nihil aliud quam Aristotelem ructant, quelle sole verità della Fede han per sicure, che s’ accordano con gli Oracoli del Peripato? quasi l’ Evangelio fosse un grano che s’ avesse a raccogliere dalla paglia dell’ umana Filosofia, e non un pane di vita sceso dal cielo perché al gusto del suo sapore