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222 seguendo la battaglia


traccia vermiglia sul sentiero della battaglia. Qua e là dei fucili spezzati, dei berretti giacciono presso a tritumi di roccia percossa.

Fin dal primo assalto la fronte avanzò alla sinistra dell’azione, affermandosi su posizioni che il bollettino ha indicato: da San Grado di Merna, giù sul Vippacco, fin verso Lokvica, sull’altipiano carnico. Le difese nemiche erano imponenti. Tre ranghi di trincee solidissime, con reticolati alti due metri, formavano la prima barriera.

Spesso il trinceramento austriaco è triplice. Ha una linea di avamposti e due di resistenza. Il nostro bombardamento aveva aperto larghi varchi nei reticolati, sconvolto i parapetti, decimato i difensori. Le tre linee furono superate di sbalzo. Dietro ad esse si succedevano altre sei linee di trincee in costruzione. Si sorpassarono tutte, e dalla battaglia venivano giù carovane di prigionieri esterrefatti. Ora l’attacco sale verso altre difese.

Si è fatto metodico, scala sistematicamente declivi nel bosco. Gli alberi sono serviti al nemico come paletti da reticolato. Fra tronco e tronco si tendono per ogni verso i fili di acciaio, formando come una enorme e grigia rete di ragno. I nostri si rannicchiano dietro a minuscoli baluardi di sassi. Ogni tanto saltano su. Un gridìo, un inferno di fucilate, uno strepito meccanico di mitragliatrici, scoppi di bombe a