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come fu sventata l'offensiva nemica 35


vano il conforto continuo di uno stretto contatto con i capi. Cadorna dava l’esempio, era tutti i giorni sulla fronte, spesso al fuoco. A pochi passi da lui, una mattina, mentre stava per uscire dal forte dell’Isser, quattro grosse granate sono scoppiate, e se egli non si fosse trattenuto qualche istante prima per dare delle istruzioni, sarebbe stato fatalmente colpito. Egli si trovava sempre ovunque vi fosse bisogno del suo sguardo o della sua parola, quella parola precisa, piena di autorità e di persuasione, sobria, tagliente, conquistatrice, che penetra, che fa trovare facile tutto, anche morire.


Il due giugno dunque l’offensiva nemica era nettamente paralizzata e Cadorna ordinava l’inizio della nostra. Ma su montagne prive di acqua e misere di comunicazioni non si può aumentare il numero dei combattenti di centinaia di migliaia di uomini e non si possono portare masse di nuova artiglieria senza una grande preparazione logistica. La preparazione è durata precisamente dieci giorni.

Nulla più stupisce. In dieci giorni, soltanto per organizzare i trasporti sul massiccio dell’Isser, destinato a diventare tutto una immensa batteria onde aprire il varco al nostro movimento aggirante sulla destra, si sono dovute costruire cinque teleferiche. Le strade nuove avanzavano d’ora in ora. Si creava un lago arti-