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36 come fu sventata l'offensiva nemica


ficiale, arginando gli sbocchi di una valle, per attingervi l’acqua necessaria alle truppe, e oltre quattrocento camions venivano attrezzati per il trasporto dell’acqua ai limiti delle rotabili. Non è possibile dare l’idea del lavoro immenso compiuto in quei dieci giorni. Tre giorni furono necessari poi per lo spostamento delle truppe, il piazzamento delle artiglierie, la formazione dei grandi depositi di munizioni.

Il giorno sedici s’iniziava l’azione. Essa non poteva sferrarsi con immediata generale violenza; era necessario che le nuove truppe riconoscessero il terreno. Incominciò subito una attività di ricognizioni, di tastamenti, di pressione, con scontri parziali nei quali i nostri soldati dimostrarono una risolutezza e uno slancio incomparabili. Gli alpini all’estrema destra avanzavano sul ciglio dell’Altipiano. Ili diciassette essi conquistavano le posizioni di Malga Fossetta e di Monte Magari, prendendovi cannoni, mitragliatrici e prigionieri. Il diciotto prendevano la Cima Isidoro.

La nostra pressione cresceva su tutta la fronte, il movimento si faceva intenso, implacabile. Il nemico tentava di spezzarlo con attacchi sporadici al centro specialmente fra il Monte Lemerle e il Monte Magnaboschi. Ma le ali nostre avanzavano, specialmente la destra, perchè noi ci eravamo messi in condizioni di poter nutrire di forze questa tremenda tanaglia, per le comu-