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62 la battaglia nella foresta

superata sebbene ne trionfiamo per l’eroismo magnifico delle nostre truppe. Approfondendo l’organizzazione austriaca, la sua grandiosa e formidabile possanza, precisa e meccanica, noi vediamo ingigantire gloriosamente nel nostro concetto, più che il peso inesorabile della nostra macchina di guerra, il valore del soldato italiano e la genialità dei suoi capi, che portano ad una perfezione trionfale lo sfruttamento delle disponibilità.

La difesa austriaca, che noi spezziamo lentamente alle sue giunture come si spezza un reticolato per aprirvi dei varchi, è fatta con quel lusso inaudito di mezzi che caratterizzò l’offensiva. Il solo trasporto del filo di ferro spinato, che a centinaia di tonnellate il nemico sperpera in zone aspre, montuose, poco accessibili, trasporto che viene eseguito sacrificando i trasporti di cibo e di acqua per le truppe, dimostra come ogni preoccupazione umana passi in seconda linea di fronte al freddo, inflessibile e feroce calcolo delle possibilità della lotta. Rivela anche la impossibilità di affidare qualsiasi posizione alla difesa pura e semplice dei soldati senza il soccorso di barriere inanimate.

Quando si passa dove la battaglia ha fatto le sue soste si trovano le tracce della macchina austriaca. Sono cumuli di munizioni e depositi di granate a mano adunati in poche