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la battaglia nella foresta 63


ore, sono reticolati di ogni genere, sono casse di razzi segnalatori, sono chilometri e chilometri di filo telefonico, un filo sottilissimo e bianco come uno spago nel quale continuamente si inciampa. All’inizio della guerra ogni compagnia austriaca aveva il suo telefono, corredato da 62 chilometri di filo. Ora anche le pattuglie in avanscoperta hanno il telefono Un soldato marcia col ricevitore e il microfono fissati al petto, il rocchetto di filo sulle spalle come uno zaino. Questo spiega la immediatezza di certi movimenti e la prontezza e la precisione dei concentramenti di fuoco delle artiglierie.

Ma nulla resiste a lungo ai nostri colpi di maglio. Gli austriaci sono costretti a mantenere il grosso delle loro forze sulla fronte italiana per ritardare la nostra avanzata. Sembra che soltanto dai grandi nuclei della riserva alcune divisioni siano partite per la Bucovina, ma che le truppe di prima linea siano interamente inchiodate dalla nostra offensiva vigorosa. Piccole carovane di prigionieri scendono dai boschi fra le scorte, e non si sono mai visti dei tipi più inselvaggiti, più abbrutiti, più sporchi di questi prigionieri che ci manda la foresta.

Hanno nel viso lo stupore delle bestie snidate nel buio. E sono infatti snidati come fiere. Si è tentato pure di cacciarli alla guisa di una