Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/25

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introduzione xv


nelle salite erte, dove le ruote slittavano nei sabbioni o sulle crete rese viscide dalla pioggia; sovrariscaldato nelle lunghe ore di marcia lentissima sotto temperature elevate e su terreni difficili; la carburazione spesso anormale fra sbalzi termometrici di diecine di gradi, in un clima variabile dalla siccità diuturna alla pioggia e all’umidità quotidiana; le trasmissioni Trattenendo l’automobile in una ripida discesa in riva al fiume Hum. e i cambi di velocità continuamente urtati; la frizione ogni istante disinnestata e rinnestata.

Tutte le parti insomma — e non parlo delle ruote e delle molle che dovettero cedere alla fatica — tutte erano messe alla prova ad oltranza. Fu un collaudo senza precedenti. E sui 16.000 chilometri, circa, che percorremmo, e dei quali 12.000 furono senza strade massicciate, si riduce a meno di 200 chilometri la somma di quei tratti che l’automobile non percorse mossa solamente dal suo motore.