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CAPITOLO XXII.
AVVICINANDO LA MÈTA
Dall’alto del vecchio campanile di Preussen Stargard l’orologio suonava le sei, il 5 Agosto, quando montammo in macchina sulla piazza principale, deserta a quell’ora.
Era tardi: da Mosca non avevamo più riposato fino a simili ore signorili del mattino; ma la bontà della strada ci permetteva di attardarci un po’ nel letto, sicuri di giungere rapidamente alla tappa fissata. Quella sera dovevamo trovarci a Landsberg, 130 chilometri da Berlino: tutto un programma era stabilito su queste condizioni. L’indomani alle nove saremmo dovuti giungere a Küstrin, ove molte automobili del Club imperiale ci avrebbero aspettato per accompagnarci a Berlino; avremmo fatto il nostro ingresso nella città a mezzogiorno preciso; all’una, colazione alla sede dell’Automobile Club Imperiale, ecc.
Invece ci trovammo a Berlino quel giorno stesso: avevamo corso troppo! Farsi aspettare molto dagli ospiti è male, ma arrivare prima è peggio. Bisognò rimediare alla nostra grave mancanza che scombussolava tutto il piano dei ricevimenti: ci considerammo perciò come non giunti in quella capitale della pun-