Pagina:Barzini - Sui monti, nel cielo e nel mare. La guerra d'Italia (gennaio-giugno 1916), 1917.djvu/117

Da Wikisource.



L’ASSALTO.

29 marzo.

Abbiamo visto come gli austriaci, scavate delle gallerie nella neve, sono riusciti nella notte ad arrivare di sorpresa alla trincea nostra sulla cresta più alta del Pal Piccolo.

Le vedette italiane sono state massacrate barbaramente. Quattro alpini soltanto erano rimasti nelle mani del nemico, che non ha dato quartiere. Esso ha prima legato i prigionieri ai polsi con del filo di ferro, poi li ha trucidati a colpi di calcio di fucile sulla testa. Si vede che, avvinti e atterriti, gli mettevano ancora paura.

Padroni della posizione, gli austriaci hanno occupato subito anche le nostre gallerie di accesso. Dal ricovero nostro aggrampato al rovescio della cresta, sepolto nella neve, si saliva alla trincea per brevi camminamenti scoscesi, in alcuni punti tagliati a gradinata, poi per delle scalette a piuoli di legno che davano accesso a due cunicoli scavati nella neve, i quali sboccavano nel trincerone. Il nemico è entrato nei cunicoli, è arrivato al loro ingresso verso il ricovero, ha rovesciato e battuto giù le scale