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172 la montagna delle folgori


stico. Pareva che una moltitudine di quelle goffe statue di neve che fanno i bimbi nei giardini pubblici, animata per magìa si fosse messa in moto. Erano le squadre bianche, gli uomini che portano rifornimenti alle trincee, coperti di passamontagne e gonfi di pellicce sotto al camice candido. Partivano nelle tenebre, taciturni e cauti. Sono spariti, si sono dissipati nel chiarore quasi lunare del nevaio.

Qualche colpo di fucile risuonava nel silenzio prodigioso della montagna.