Pagina:Barzini - Una porta d'Italia col Tedesco per portiere, Caddeo, Milano, 1922.djvu/125

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ITALIANI E TEDESCHI

NELL’ALTO ADIGE

(Relazione presentata all'Assemblea del Comitato milanese della Dante Alighieri il 30 novembre 1921, con le prime linee d'un programma d’azione da svolgersi nella nuova Provincia Settentrionale.)


In questi ultimi tempi il nostro Governo ha finalmente consacrato l’inoppugnabile volontà del Paese che dal confine del Brennero non deva mai più passar lo straniero, come nel 1918 lo straniero non potè passare attraverso il Piave.

È dunque inevitabile che i Tedeschi dell’Alto Adige si adattino all’idea di coabitare con noi come è opportuno che, allontanandoci sempre più dal periodo della guerra e accingendoci a svolgere i programmi della pace, ci soffermiamo a considerare quale sia la miglior via da percorrere affinchè nelle relazioni coi nuovi cittadini allogeni si tolgano tutte le ragioni d’equivoco, che potrebbero domani essere pretesto di malanimo e frustrare così i benefici della stessa vittoria.

Già nel periodo immediatamente successivo all’armistizio, per forza di cose tumultuario, da parte di ufficiali più intelligenti o più arditi provennero ai