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Pagina:Barzini - Una porta d'Italia col Tedesco per portiere, Caddeo, Milano, 1922.djvu/126

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diversi Ministeri in Roma ampie e svariate informazioni intorno alla politica seguita o da seguire con gli allogeni della Venezia Giulia e Tridentina; ma per le note incertezze diplomatiche i decreti d’annessione tardarono eccessivamente a essere promulgati e quei grossi fascicoli di carta manoscritta o dattilografata, per lo più neppur letti, ebbero pietoso ricovero negli archivi, dove oramai, successi Ministri a Ministri, non tornerebbe facile scovarli e riportarli alla luce.

D’altro lato non sembra che anche per questa materia siano augurabili le iniziative del Governo, dove come nel mondo vito dal Poeta, mutabile e leggero, costanza è spesso il variar pensiero. Se ne sono avute cento prove nelle proposte e nelle provvidenze dei Governatori di Trieste e di Trento, i quali, imbroccatane una per un caso qualunque, si videro prontamente smentiti da Palazzo Braschi, richiamati all’ordine e persino messi in disparte affinchè fosse data ragione a chi chiedeva, contro giustizia, il contrario.

E riserbandoci di riprendere in altra occasione il tema per quanto concerne la Venezia Giulia, oggi limitiamo l’esame al problema della Venezia Tridentina e più specialmente dell’Alto Adige, anche perchè vicende meno grate di politica interna hanno reso impossibile al confine d’Oriente quelle visite dei Reali, che possono in effetto considerarsi come una decisiva presa di possesso di fronte agli Slavi.