Pagina:Basile - Lu cunto de li cunti, Vol.I.djvu/365

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jornata i. la coppella. 151

          T’arresedia1 la casa, tira l’acqua,
          Te mette a cocinare,
          Scopetta li vestite,
          Striglia la mula, scerga li piatte;
          Si lo manne a la chiazza,
          Torna nante che secca na spotazza.
          Non sa mai stare co le mano all’anca;
          Non sa mai stare n’ozio,
          Sciacqua becchiere e jetta lo negozio2
          Ma, si tu ne fai prova
          A cemiento riale,
          Retroverrai, ch’ogne noviello è biello,
          E che la corza d’aseno non dura;
          Ca, passato tre juorne.
          Tu lo scuopre trafano3,
          Potrone pe la vita,
          Roffiano de trinca,
          Mbroglione, cannaruto, joquatore!
          Si spenne, fa lo granco4.
          Si da biava a la mula.
          Le dà dall’uva all’aceno;
          Te mezeja la vajassa,
          Te cerca le saccocciole,
          E, nfine, pe refosa5 de lo ruotolo,
          Co n’arravoglia cuosemo6:
          Te fa netta paletta e se la sola:
          Va legale, li puorce, a le cetrola!
Fab. Parole de sostanzia.
          So chesse, tutto zuco!



  1. Aggiusta, ordina.
  2. Vaso immondo.
  3. Falso, traditore.
  4. Granchio:cioè, ruba
  5. Per giunta.
  6. Furto. Arravoglia quaesumus: «si finge essere un’orazione di breviario, che cominci così: siccome molte cominciano con una parola e poi sussegue il quaesumus». Cfr. VN.