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Pagina:Basile - Lu cunto de li cunti, Vol.I.djvu/44

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xxxiv introduzione


Le sue opere sono la fonte più abbondante di notizie sulla sua vita; e da esse ricaviamo quali fossero le sue varie relazioni ed amicizie. Così possiamo supporlo amico di Giovan Battista della Porta, pel quale scrisse un’ode, a proposito della tragedia il San Giorgio1.

Scrisse altre odi pel matrimonio di D. Giorgio de Mendoza con D.a Livia Sanseverino; pel nuovo Vicerè Conte di Lemos. Ed epigrammi o madrigali per dame e signori e letterati napoletani, come D. Tiberio Carafa, D.a Lucrezia de Vera, Aniello Palomba, Ettore Pignatelli, Ferrante Rovito, Ascanio di Colellis, i poeti spagnuoli Argensola, ecc.

E anche da Napoli, prendeva parte agli avvenimenti lieti o tristi, che succedevano alla Corte di Mantova presso la quale erano quasi tutti i suoi. Fra le sue poesie ci sono madrigali per D. Silvio Gonzaga, Marchese di Cavriana, figlio naturale del Duca Vincenzo, morto in quell’anno 16122; per Vincenzo, altro figlio del Duca; un’ode pel matrimonio di Cesare Gonzaga, figlio terzogenito di Ferrante, Conte e poi Duca di Guastalla, con Isabella Orsina, figlia di Paolo Giordano, Duca di Bracciano3; finalmente, un’egloga e un madrigale per la morte del Duca Vincenzo, accaduta, come è noto, il 18 febbraio 1612, e un’egloga per quella di Leonora Medici Gonzaga4.



  1. Su questa tragedia, v. art. di F. Fiorentino, sul Giornale Napoletano di filos. e lett. it., A. 1880; e cfr. Croce, I teatri di Napoli, p. 82.
  2. Cfr. Litta, Famiglia Gonzaga, Tav. VI; e Ademollo, o. c., pp. 168-9.
  3. Cfr. Litta, o. c., Tav. IX.
  4. Odi e madrigali, che furono raccolti la prima volta nella seconda